Il governo approva il concordato preventivo per le partite Iva. Un po’ condono, un po’ premio ai contribuenti virtuosi.

Il nuovo Codice dei contratti pubblici , il cui testo è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il 28 marzo e pubblicato con D.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 (G.U. 31 marzo 2023, n. 77, s.o. n. 12), è entrato in vigore con i relativi allegati il 1° aprile 2023, in quanto collegato al raggiungimento degli obiettivi Pnrr. Secondo l’articolo 229, lo stesso Codice e i relativi allegati acquisteranno efficacia il 1° luglio 2023, al fine di consentire alle PP.AA. e agli operatori economici di adeguarsi alle rilevanti novità della nuova disciplina. Tra le novità più rilevanti vi sono i cosiddetti principi generali che sono contenuti nella parte prima del titolo I del Codice. In tutto i principi sono 11, contenuti nei primi 11 articoli.Tra questi sicuramente il più rivoluzionario è quello enunciato all'articolo 2 del Codice, il Principio della fiducia, su cui ci si soffermerà.

/ di Carlotta Scozzari

Il nuovo istituto fa insorgere le opposizioni. Saccà (Trotter Studio Associato): “Si può considerare un premio in favore dei contribuenti più virtuosi”. Vinci (Studio Vinci and Partners): “Modica quantità di evasione consentita”.

“Nessuno sconto, nessun condono come qualcuno sostiene”. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, tiene a precisarlo in conferenza stampa, dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto legislativo sul fisco. Al centro della questione c’è il concordato preventivo biennale, fin dalle bozze circolanti ieri bollato dal deputato di Avs, Angelo Bonelli, come “il quindicesimo condono del governo Meloni”. Parlando nello specifico del concordato preventivo biennale, il viceministro puntualizza: “Non facciamo nessun favore agli evasori.

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